Lady Pink - Digging In Graffiti

Rubrica: Digging In Graffiti

Autori: Zer

Tempo di lettura: 5 minuti.

Siamo tornati con una nuova intervista per la rubrica Digging In Graffiti. Oggi vi portiamo la queen dei graffitti, una delle writer che ha segnato la storia dei graffiti, Lady Pink!

Per noi è stato un onore poter parlare con lei, è stata super disponibile riuscendo a dedicarci del tempo, ci siamo confrontati sul mondo dei graffiti e dell’arte, ma vi lasciamo alla lettura dell’intervista…


Ciao Lady Pink, piacere e onorati di averti nella nostra rubrica.Io sono Zer per Palude Underground, grazie per questa chiacchierata video, allora partiamo subito con la prima domanda: come hai evoluto il tuo stile, come sei stata influenzata dai writer e dagli stili che gia erano presenti?Per noi la vostra generazione è quella che ha spinto di più in fatto d stile e treni a NYC.

Bella domanda!Tornando indietro a ritroso, i graffiti sono iniziati ad apparire nel 1968/69 e io sono arrivata nella scena 10 anni dopo, perciò non faccio parte dei fondatori del movimento, ma mi sono ritrovata a vivere una scena dove delle basi erano gia state gettate.La mia generazione è quella che è uscita dal sottosuolo per approdare a riviste, gallerie d’arte ecc… La prima generazione è uscita creando semplici Tag ed evolvendoli sempre piu, la seconda generazione ha inventato gli stili che conosciamo oggi, dai throw ups ai wildstyle.

Quando io sono entrate nella scena nel 79 gia c’erano molte situazioni intorno ai graffiti, c’erano gia le crew,i kings del movimento e come sempre anche i toys(ride ndr). Quindi la mia generazione gia aveva una sorta di esempio di come andavano fatte le cose, gia c’erano regole e dinamiche interne al movimento dei graffiti.

Quando io ho iniziato, come tutti, ho iniziato da toy.All’epoca dovevi essere fortunato a trovare qualcuno che potesse insegnarti come perferzionare sia il dipingere in sè, sia per esempio come rubare gli spray senza farsi sgamare, fare un wildstyle al buio mentre ti tremano le gambe e non vedi nulla,allora si che si vedeva chi restava nel gioco e chi no.

Non potevi neanche portare lo sketch mentre dipingevi illegalmente perche se ti beccavano e avevi con te lo sketch era come una confessione scritta di colpevolezza.

Era tutto molto più difficile e sicuramente c’erano tanti rischi.

Subway

Come era essere una ragazza in mezzo a quasi tutti maschi?

Dovevo vestirmi da maschio e fare cose da maschio perche certo i miei amici sedicenni dell’epoca non mi avrebbero sempre protetto, Dovevo provare che avevo le palle e far vedere a tutti che potevo fare le mie cose senza essere un peso o rallentare gli altri. Era certamente un’epoca diversa dove succedevano un sacco di cose assurde, era pericoloso essere una ragazzina nel Queens,era pericoloso dipingere illegalmente ma il rush di adrenalina e la soddisfazione di vedere il tuo nome in giro è una sensazione che solo chi dipinge conosce. Anche l’esporre in una galleria o fare una mostra provoca delle sensazioni sicuramente positive, ma sono due mondi differenti.

Come è cambiata l’attitudine dei graffiti(per esempio a NYC) negli anni, secondo la tua esperienza?

La mia generazione ha dipinto tantissimo la metro, ma dal 1999 era gia praticamente sempre pulita se non per qualche turista europeo che voleva dipingerla come una sorta di trofeo o per pagare omaggio alla storia, e per pochi newyorkesi come mio marito SMITH che ha continuato a dipingere la metro per tutti i ‘90 Dal 2000 tutto si è spostato in superficie e si è iniziato a dipingere piu i muri, e per farlo bisognava conoscere qualcuno in ogni quartiere, per avere gli spot migliori.Ogni crew aveva il suo muro e dovevi andare tu da loro per dipingere nel loro quartiere, era una cosa molto piu comunitaria. Ai giorni odierni, c’è piu street art che graffiti, meno lettere e piu illustrazioni, e piu muri legali dove dipingere anche di giorno senza bisogno di permessi

Subway

Cosa ne pensi del fatto che molti dipingano piu legalmente che illegalmente?

Molta gente per avere un background da writer al giorno d’oggi, magari fa 3/4 pezzi illegali, li posta 1000 volte o addirittura li photoshoppa, solo per poter dire all’eventuale galleria d’arte di turno “ecco vedi, la parte illegale l’ho fatta, adesso fammi esporre”.Dicono di aver dipinto anni illegalmente ma l’hanno fatto solo 5 minuti(ride ndr). Chi dipinge da anni illegalmente e continua a farlo, lo fa per sè stesso e per la sua passione, non per essere venduto come brand in una galleria. Puoi prendere seriamente qualcuno solo se ha una certa mole di lavoro alle spalle, non 10 minuti di bombing. Anche nella mia generazione ricordo che c’erano fake simili; gente che voleva esporre nelle gallerie dove noi esponevamo i nostri lavori illegali dipinti sulla metro, senza aver mai dipinto una sola metro nella loro carriera! E ci riuscirono pure ed erano pure considerati alla pari di chi si era veramente sbattuto sulle metro, se non addiritura piu quotati, come per esempio lo stesso Basquiat, che di illegale non fece praticamente nulla a parte qualche tag per strada, ma espose nelle stesse gallerie dove esponevamo noi. E non solo lui, molti altri che non avevano dipinto mai la metro,espongono nelle gallerie di fianco a noi.

In effetti la stessa cosa succede adesso, c’è sempre piu gente che vende piu di chi veramente vale, e magari fa roba scontata e ricopiata 1000 volte…

Questo è perche purtroppo nel mondo delle gallerie e simili, non conta tanto come fai le cose o cosa fai, quanto chi conosci. Questo è il motivo per cui è pieno di spazzatura in vendita nel mondo del arte, spesso si tratta solo di soldi. L’industria dell’arte è sempre alla ricerca della “cosa nuova”, anche quando spesso fa schifo e basta. Molti artisti contemporanei non sanno nemmeno disegnare, ma le loro opere sono quotate in borsa. Credo che un vero artista faccia la propria arte non per gli altri, per essere guardata o per essere venduta, ma òa fa semplicemente perche deve. Lo deve fare per sè stesso, poi se vende anche, tanto di guadagnato, ma non deve essere quella la spinta primaria.

Subway tags

Cosa ne pensi del fatto che molte aziende, brand di moda e similari, prendono sempre piu a piene mani da tutto quello che è la cultura hip hop, spesso anche rubandone l’identità,e spesso travisando quello che è il senso originario dell’hip hop?

Come tutte le culture o sottoculture in generale, il movimento si genera prima in maniera spontanea dal basso, e quando poi raggiunge una certa popolarità, viene preso per essere venduto dalle compagnie publicitarie,edulcorato per essere fruibile non più solo ad una nicchia di persone, ma anche al pubblico che non ne capisce nulla.Per esempio mettere insieme rap, graffiti, breakdance in tutta una serie di pubblicità o spot vari, serve solo a far vendere queste aziende. Non tutti noi writers siamo HipHop Heads, non tutti noi ascoltiamo rap per esempio. Quando lavorare con queste aziende ti permette come artista di mantenere integro il tuo stile e la tua arte,si può certamente fare, ma non sempre succede.

Questa era l’ultima domanda, grazie per aver partecipato a questa intervista, con la quale speriamo di poter far leggere un pezzo di storia, specie a tutti quei lettori che magari si sono avvicinati da poco ai graffiti o a questa cultura piu in generale!

Grazie a voi ragazzi, un saluto!

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Pubblicato il 16 ott, 2022