Veri Concerti Underground

Rubrica: Storie di live

Autori: Kode

Tempo di lettura: 2 minuti.

L’Hip hop in Italia è morto! È morto quel pubblico che si faceva chilometri per un concerto! È morto quel palco mezzo rotto, che in una serata, vedeva esibirsi decine di artisti provenienti da tutta Italia! È morto l’underground! È morto il rap hard core!

Questa frase senza senso detta da chi non sa cosa sia l’Hip Hop e la musica underground.

Sabato 18 febbraio (2017) al CSO Ricomincio Dal Faro un Centro Sociale (nato 30 anni fa quando fu occupato), una serata magica, un concerto che incarnava lo spirito Hip Hop! Sul palco si sono esibiti artisti provenienti da varie città d’Italia e secondo me hanno trovato un pubblico caloroso e molto hard core, serate del genere ci fanno fare chilometri, personalmente ne ho fatti più di 150 tra andata e ritorno usati ogni mezzo di trasporto, ma c’era gente che aveva da più lontano della mia città (Latina) alcuni dall’Abruzzo e Molise altri da Perugia.

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Atmosfera bellissima graffiti e street poetry firmate Poeti der Trullo (in particolare un’entrata fatta da Er Pinto) all’interno posti a sedere con seggiole molto vecchie alcune rotte altre sostituite, gente che si rilassa, chiacchiere tra amici, altri che mangiavano, altri ancora che bevevano. Appena arrivati ​​ci gustiamo il momento, aspettando che iniziasse il concerto.

Gli ospiti speciali direttamente da Savona ( DSA COMMANDO ) quando sono entrati sul palco verso l’una e mezza hanno creato il panico, il pubblico ha fatto la propria parte, stava bello caldo e carico, anche perché abbiamo assistito all’esibizione di molti artisti tra emergenti e leggende: Don Diegoh & Ice One , Dark Novel , MUSASHI aka EUGEN DE SILENTIO , Grezzo EsseLover , Gast, Effementi Poison Squad , Mr.nessuno & Ugo Di Pietri (MadDog), Phedra , Stemma Produzioni , Clas K. , Dope Uno. Concerto che al suo interno proponeva un suono variegato, l’uno diverso dall’altro, con testi e musicalità per tutti i gusti.

Finito il concerto e dopo varie birre ci sedemmo fuori al locale e iniziammo a parlare con un nostro coetaneo conosciuto poco prima del concerto, dopo svariati scambi di “rispetto” si era fatta una certa il che implicava di tornare alla stazione Termini. Giustamente, nessuno di noi sapevamo fare, chiedemmo in giro a qui pochi rimasti nei paraggi, ci dicono che dobbiamo prendere un pullman di cui non ricordo il numero, poi saremmo dovuti scendere e prenderne un altro. Tra dubbi, alcool e corse per non perdere i bus non so come siamo riusciti ad arrivare alla stazione sani e salvi. Orario in cui sono andati a dormire? 8 di mattina.

Ecco serate così, in luoghi pieni di storia e cultura, rendono l’Hip Hop un mondo meraviglioso che narra la strada nel bene e nel male, e che rende la vita un’avventura indimenticabile.

Un grazie speciale va fatto all’organizzazione Real Mind Elements – RME e Dark Novel in occasione del compimento del primo anno di vita dei progetti omonimi.

In conclusione quando vi lamentate che in Italia non c’è del vero Rap, fate una cosa, dichiarate ZITTI.

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Pubblicato il 21 feb, 2017