JUNK OF THE HEARTH

Rubrica: Ca va sans dire

Autori: Santè Somminuti

Tempo di lettura: 9 minuti.

29/01/2022

Sabato

21:09

“Questa è la storia di

Bbbetty tossicaaa

Un’eroinomane

La più bella che c’è…”

Da quando mi ha risposto ho in mente questo motivetto da giorno fino a tutta notte, l’ascolto, finisce, mando indietro e la riascolto, finisce, rimando indietro e la riascolto, finisce, mi accendo una sigaretta, la mando indietro e la riascolto, finisce:

Sigla del tg 1

….e ora parliamo di musica…i prozac+, dopo 25 anni dall’uscita del singolo ‘Betty Tossica’, contenuto nell’album Acido, Acida, fanno il loro primo disco di diamante, grazie a….” la conduttrice si interrompe perplessa.

Gli fanno cenno di andare avanti

No dai non ci credo… ma siete seri?” replica.

Elisa, sei ancora in diretta” da dietro le quinte

vabbè…cito testualmente, grazie al profilo spotify di un giovane fan che pare abbia streammato il brano…ahahahah…no dai, questo è uno scherzo dei vostri, io c’ho una reputazione, manda la pubblicità, io non le leggo certe stronzate…

Ebbene sì ragazzi, la mezza lesbica mi ha risposto, è bastato un:

ahahahaha carina

Amadeus scorreggia a Sanremo

A rendermi contento, si, toccando ferro, posso dirlo: son contento; e non contento così, giusto per dire, ma contento seriamente.

Fin dalla prima volta che l’ho vista, era cliente di una pizzeria dove lavoravo qualche anno fa, ho sentito una fortissima attrazione nei suoi confronti. Dopo ore di avanti e indietro, quando la schiena e i coglioni stanno per cedere, con 4 piatti in mano, mi si palesa lì/ STOP/ in tutta la sua bellezza, una statua, un’opera d’arte, una dea: castana scuro, bassina, magrolina, septum al naso, vestito nero, semplice ma elegante, tipo quei vestitini che trovi da Zara a boh, penso tipo 15/20 euro…pupille scure dilatate, tipico sguardo da cannofila, fa per baciare la sua vicina di tavolo mentre aspettano le pizze:

  • e con questo…Mark Renton si era innamorato

Tramite un amico comune dopo mesi ho scoperto il suo nome e la mia vita è andata avanti regolarmente tra lavoro, studio e riflessioni solite, in particolare mi ero infognato su uno dei più grandi dilemmi esistenziali fin dai tempi di Eraclito:

Ma è vero che in amore vince chi produce più dopamina?

Fino a quando qualche mese fa, sarà stato settembre, esco dopo lavoro per beccare l’amico comune, Marco detto il biondo, e me la ritrovo, seduta sui gradini delle poste centrali, mi si ripalesa lì/STOP/ancora una volta in tutta la sua bellezza, un Caravaggio animato; questa volta ha una magliettina a maniche lunghe nera scollata, un jeans cortissimo giro chiappa e sotto delle calze nere. Ma il pezzo forte signori, sono le scarpe…uno stivaletto nero figo in culo e ciliegina sulla torta un giubbino verdeacqua vintage anni’80 che le copre le spalle; mi siedo affianco a lei e finalmente, dopo penso almeno un due anni, mentre apre un pacchetto di chesterfield blu e mi chiede una cartina, ci presentiamo. Dopo un po' ci alziamo, andiamo a farci una birra tutti e tre, cannetta e visto che stava a piedi la riaccompagno a casa e niente, il resto è storia. Stiamo parlando e dopo due messaggi le ho inviato un audio in cui le chiedo di uscire:

Ma Ke SeI pAzZo? Sei minnorenne, porta rispetto e succhiami il cAzZo”.

Ancora non ha risposto, sono in dolce attesa, sono incinto, sta testina de cazzo ha disattivato la funzione visualizzato, per cui finchè non risponde, se mai risponderà, non mi è dato sapere se l’ha ascoltato o meno, da buona testa di cazzo ho sempre avuto un debole per le teste di cazzo. Comunque, con in sottofondo Força Bruta, album di Jorge Ben Jor, conosciuto grazie al Vate Alex Paletta, e con alla mia destra una bottiglia di “Donna Circe rosso”, cantina Villa Gianna, apro le danze di questo sabato sera italiano:

Chi beve da solo s’affoga

E io affogo nei miei pensieri o affogo i miei pensieri, o i miei pensieri affogano me, sono ancora abbastanza lucido per darmi una risposta, non saprei se giusta o sbagliata, ma tra musica e alcol per ora sto avendo io la meglio su di loro:

Oh Giulia, perché tu m’ha lasciato?

Per non farmi cogliere impreparato nell’evenienza in cui siano loro a prendere il sopravvento, ho pronta qui con me, nella tasca laterale destra dei miei pantaloni cargo colore beige una storiella, anzi una storia, una signora storia, l’ho caricata per ben benino, non sono solito pesare il quantitativo di cioccolata che vado a porre su di un letto di canapa, riso e lino, resi utili da un sottilissimo ma fondamentale strato di gomma arabica, ma questa sera sono particolarmente preso bene e nella foresta di tabacco ho distribuito vari nidi. Ho preso una decisione, una decisione decisiva:

Non voglio più fuggire da me stesso

Ragion per cui da ieri sera ho iniziato a bere (e da oggi a fumare) non tanto per evadere dalla realtà, ma per tentare di percepirla nella sua interezza, riaprendo un leggero spiraglio alle porte della percezione e avere uno sguardo sulla realtà alterato, ma allo stesso tempo consapevole; come diceva Jim Morrison, per osservarla, non tanto come ci appare, ma per come essa è: infinita. Vorrei imparare ad accogliere gli stati d’animo così come vengono, è fondamentale fratello/sorella accoglierli e lasciarsi cullare da essi, nel bene e nel male. Secondo la psicologia odierna, la realizzazione di sé stessi può avvenire solo dopo un’approfondita analisi del proprio passato per capire come esso ha influenzato il nostro modo di pensare presente; ma d’altro canto i Taoisti sostenevano che questo tipo di approccio è inutile, se non addirittura pericoloso per lo sviluppo della persona; la felicità, dal loro punto di vista, consiste nel non sapere chi siamo e nel lasciare andare l’identità.

Fanculo il controllo, lasciati andare, “Take it easy my brother Charles": sii il tempio di te stesso.

…mo sbratto…” chiudo gli occhi, perché ho fatto sta cazzata

Apro gli occhi “…no non sbratto…

…mo sbratto…” richiudo gli occhi, vedo dei puntini, forse se li provo ad unire esce fuori la scritta coglione

Riapro gli occhi “….no non sbratto…

L’io e la coscienza fanno a cazzotti nel salone di casa a fine serata. Ho ancora i cargo beige addosso, il maglioncino rosso e la mitica polo puma con colletto bianco tipo camicia, per cui quando me la metto sotto al maglione tutti mi dicono:

Camicetta eh?

E invece è una polo. Ho avviato “Donne con le gonne” dell’immenso Francesco Nuti, se hai voglia di commedie stile Troisi, fratello/sorella corri a spizzare Francesco Nuti. Azzarderei una specie di commedia psichedelica, almeno per ora.

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Arrivederci

Manco un grazie.

Alla fine sono uscito, avevo paura di uscire, ma alla fine sono uscito. E’ stato un sabato atipico, calcolando che i miei ultimi sabato da quando ho accannato il lavoro, si sono svolti su un divano, spaparanzato, leggermente alticcio e sballato a vedere qualche film impegnato italiano:

Impari a stare da solo, solo quando vivi da solo

C’hai proprio ragione

Dopo aver parcheggiato vicino piazza del Popolo, scendo dalla macchina; non fa particolarmente freddo, ma mi sono comunque portato il cappellino, oggi la sua funzione è un’altra: schiacciare i capelli troppo lunghi. Ho pure provato a gellarli e se li schiaccio un po' ci stanno a palla, se no tocca farmi la boccia, ma è ancora presto, di solito aspetto l’estate per farla, oppure potrei andare come qualsiasi cristiano dal barbiere a tagliarli e bella… mmh… non so, non saprei… ma soprattutto come fanno i marinai a riconoscere le stelle?

Come può uno scoglio arginare il mare… mi accendo una storia, spizzo una spero sia 18enne, ma credo ne abbia 17, seduta su una panchina di piazza Dante. Estraggo il cell dalla tasca:

Bella biondo, do’ state?

Al Nad

Arrivo

Cammina cammina e becco due mezzi bravi ragazzi, vecchi compagni di avventure, di cui uno dei due ha anche avuto un tira e molla con la puttana dell’episodio precedente, intervallato dall’arrivo del sottoscritto:

Oh fra, ma hai visto? Mattarella presidente della Repubblica” esordisce il più alto dei due.

Sì zì, ci so rimasto male…pensa primo ministro Draghi e presidente della repubblica una donna, la prima nella storia, avremmo fatto un figurone

Sì, ma capo dei servizi segreti…” ribatte l’altro.

Argomenti tosti, caldi, a qualcuno piace caldo. Comunque, mentre dialogo con questi due ex soci, becco un nuovo socio, eletto tale da stasera; non sa che fare mentre aspetta i suoi compari che usciranno per mezzanotte, quando sono ancora le 23, vaga solo per la city e colgo l’occasione al volo per proporgli una biretta, il biondo aspetterà, tanto sta già in buona compagnia. Andiamo al “Cerbero society” o alla “Cerbero sciety”, tipo la F society di Mr. Robot (boh), comunque mi prendo un’APA, giusto per scendere un po' di gradazione rispetto alla mezza boccia di vino che mi sono fatto prima a casa. Le montagne russe funzionano sempre la vista inizia leggermente ad appannarsi e tutto ciò che mi circonda mi sembra più colorato, la luna bianca mi appare più bianca, una tipa sui 25 anni bionda finta e truccata fino alla figa mi pare quasi bona. L’universo che mi circonda sembra meno nitido ma allo stesso tempo più brillante.

È un grande cazzo, fa nuoto agonistico e dopo una mezza bionda è già alticcio, un vero sgaro.

Suona l’iphone

Bella Mariù che dici?

Tutto bene, te?

Non mi lamento dai

Do stai?

Vicino al popolo, te?

Bene…bene, noi stiamo al quadrato…non è che c’avresti…

Buono, buono…ci becchiamo e ne parliamo di persona

Porca troia, gliel’ho detto cento volte (no mille) di non chiamarmi al telefono per ste cose, ma è de coccio, è recidivo, in testa c’ha una girl band di scimmiette urlatrici che a tutto volume nella sala prove “Amigdala” cantano:

Filho maravilha, nos gostamos de voce,

De de de de dede

fiho maravilha faz mais um pra gente

De de de de dede

Povere anime caste in cerca del loro Dio; ma non voglio, potrei ma non voglio, me lo sono promesso chiudi baracca e burattini Mi accendo una Philip Morris, oggi mi tratto bene, sigarette, altro che tabacco da zecca sociale, fuori un parcheggio in zona centro, aspetto tipici guaglioni del centro sud persi in un tipico sabato sera italiano a base di alcol e fumo.

Bella belliiii” sto bello andato, ne vedo 4, forse 5, forse 3, forse 6, ma quanti cazzo sono?!

Bella Santè…Allora?” è carico di speranze il ragazzo

Ehhh allora un cazzo…” sto per cedere

Come un cazzo dai… non ci credo che non conosci nessuno

Sto per cedere, ma sono forte, forte come mia nonna “No, purtroppo non so proprio come aiutarvi…

“*Capito” bravo stello “ che stai a fa?”

Ecco, prima che mi chiamassi Mariù, stavo andando a beccare un amico al Nad; voi?

Un cazzo, siamo in cerca…senti un po', ma stai a scopà?

Avoja, con Federica tutti i giorni…te?” anche oggi pome c’ho dato dentro

Ogni tanto mi becco con la solita..” quando l’allievo supera il maestro

Daje so’ contento per te, ma allora la famo sta cenetta?

Avoja quando vuoi te

Io e Marietto andavamo insieme al Liceo e facevamo gruppo con un altro ragazzo , Fabrizio, che purtroppo non abita nella city.

Ar cazzo, ma se ho scritto sul gruppo e non avete risposto

Come non ho risposto, guarda che io ho risposto” è recidivo, te l’ho detto

Ma che hai risposto…” prendo il cell vostro onore e do prova della mia tesi

C’hai ragione…

Ah Mà, la ragione è dei fessi…comunque…mo sai che famo? Inviamo un bell’audio a Fabri e non ci pensiamo più

E vai va

Oh Fabrì…eeeeeeeeeeeeeee… (vociare confuso)….Fabrì……Fabrì……sbrigate per la cena…” smascello ma non mollo

Daje Fabrì quando vuoi” fa Mariù “me raccomando” chiudo io.

Chissà se mai riusciremo a farla sta benedetta cena, da una parte vorrei tornare ai vecchi tempi in cui casa era una sorta di coffee shop, gente che entra, gente che esce…LA RRRRRADIAMO AL SUOLOOO STA MERDA DI CASAAAA.

Divieto di film e/o foto

Cita ancora un vecchio cartello bianco con una macchinetta fotografica nera sbarrata da una linea obliqua rossa attaccato sul muro all’imbocco della mia stanza. Ci avviamo verso la piazza:

Oh Mariù, mo che ci penso ce l’ho mezzo spino, volemo fa na cosa aumma aumma?

E gli altri?

Che ne so, famo io e te” dico; s’attaccano al tram, penso

Ma che stai a dì, lascia perde

Vabbè, sparate

Per fortuna in Italia ancora non puoi compare calibro 44 alla Conad; ci separiamo all’altezza della palla di piazza del popolo, solo dopo un bel sorso di H2O sorseggiato alla fontanella accompagnato da un distante ma distinto:

…IO GODO PORCA MADONNA…IO GODOOO…

Sblocco il cell, ha risposto, non sono in condizione di replicare; la lascio ri-bollire un po' nel suo brodo.

(Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti, è puramente casuale forse).

Pubblicato il 6 feb, 2022