LATINA SCALO

Rubrica: Ca va sans dire

Autori: Santè Somminuti

Tempo di lettura: 3 minuti.

Luci al neon di una stazione mandano i neuroni in confusione, giro la testa di 180°, un display nero con dei caratteri arancioni emana verità:

21:39

Cazzo, il pullman parte tra 5 minuti, damose! Camminando per lo scalo, gioventù anima le vie del centro; al kebabbaro c’erano una coppia e tre bimbe, magari ad avecce l’età loro. Ne prendo mezzo, il thc entra a gamba tesa nel cervello, si da appuntamento con i taniciti in zona Ipotalamo, piazza “Nucleo ventremediale”, mezzo kebab non mi basta: c’ho il senso di sazietà alterato e 3 euro e 50 in tasca.

Il cielo inizia a incupirsi nella capa, è in arrivo il temporale, nuvoloni di paranoia provano a coprire un raggio di sole, che ancora resiste, è, c’è, Jovanotti aspetta Neffa fuori un barbiere, che a sua volta aspetta il sole per uscire dal barbiere. Perché la gente si tradisce?

Hai mai tradito qualcuno?

Mmh…non credo…

Fai la seria

Ti senti sporco dentro, segnato, purtroppo ancora non esiste Chanteclair che riesca a smacchiarti la coscienza al primo lavaggio in acqua calda. FREESSTYLE. Do input dal cervello al braccio sinistro di alzarsi con il gomito inclinato di 93°:

18’17

Come buttarsi dalla Macao Tower appeso ad un filo, tipo Bungee Jamping, vestito come Donald Draper. E’ bello poter sparare stronzate senza che ci sia nessuno lì, pronto a giudicarti…sotto consiglio di Tarduccio entro sulla base; un pazzo in mezzo alla via mi riporta sul pianeta terra con un urlo, due scemi fanno a sassate. Ci scompisciamo dalle risate davanti l’uscita di un bangladino che da su un murales delle autolinee; Igor sembra la controfigura di Robert De Niro uscita male perché la produzione ha sforato con il budget . Sto rientrando nel malessere della periferia e il che non mi dispiace, come un brutto male gli ho dato un dito e s’è presa tutto il braccio, verso il cielo alzo lo sguardo, il sole da poco s’è coricato, per le strade inizi a respirarlo: aria di primavera, siamo a metà febbraio.

E’ in arrivo al binario 1 il treno per Roma Termini delle ore 21’38, allontanarsi dalla linea gialla

Le stazioni sono non-luoghi e io sono un funambolo: ballo tip tap sopra uno sputo di mondo in bilico tra banchina e binari.

Inizia a far freddo, manca un minuto alle 21:39, almeno così mi scaldo, display nero con caratteri arancioni, tipo segna punti di una partita di basket. Mi siedo, si sta bene, non fa caldo ma meglio di fuori:

Lo timbriamo sto biglietto?

Non so, è aumentato il prezzo ma anche il servizio sembra migliorato, perché rischiare di prendere una multa per 1 euro 20, non c’ho più l’età per accollarmi la botta adrenalinica scaricata dal rischio di poter essere sgamato, pronto a scattare dopo aver distratto il controllore come un ghepardo; l’autobus parte, puntuale, preciso come un orologio svizzero.

Via epitaffio: un ottico, eurospin, andreoli, maciste, Scavolini, campagne, pantha rei.

Come farsi bocciare ad un esame?

Prendete dello sballo, 25 sacchi dovrebbero bastare, alcool: 3 bottiglie di vino rosso e 2 di bianco, non sconnetetevi da internet per nessun motivo al mondo, in modo tale da poter ricevere ogni invito ad uscire in tempo reale; fatto? Bene, ora aprite libro e ripetete. (suoneria iphone) “Che fai, esci?” Il troppo storpia, pausa di 2 ore per 5 minuti di studio, destinazione parchetto.

DIN DON DAN

La torre dritta di Pisa a Latina scocca:

17’15

È una splendida giornata, cielo purple abbraccia una fumata verde. Una volta ho letto che qualche pazzo scatenato vorrebbe vietare di fumare all’aperto per contrastare l’inquinamento atmosferico; per sta stronzata potrebbe anche vincere il premio Nobel per la chimica: cappone dentro una crack house sulla west coast con Snoop Dog che ti prepara una cioccolata calda. Piccioni si danno la punta per il caffè delle 17’30 in piazza, massimo 17’45; nel week end sbarco al So-Fi stadium con 50 cents in saccoccia, ci fumo due sigarette con Kendrick, che intendi? Non so…un pacchetto di Philip Morris viene 5 euro, con 50 centesimi almeno due sigarette ci dovrebbero uscire, Rick. La cioccolata è un antidepressivo, contiene treptofano, sostanza in grado di stimolare le produzioni di serotonina, l’ormone del buon umore; esiste una malattia, me ne ha parlato il dottor Dre, si chiama cioccolatismo: la teobromina fa del buon sesso con i recettori del thc ed entrambi mi vengono in mente, raggiungo un orgasmo spaziale ripreso dall’obiettivo di una lente; una pantera in cerca di prede fa il giro del quartiere più di una volta, indossa luci blu demodè elegantemente. Scendo alla fermata poco dopo il circolo cittadino, vedo bella gente, un ragazzo e una ragazza si fermano davanti un distributore automatico di preservativi, splendono, brillano, tra due giorni è san Valentino. Gente che esce, gente che rientra, indosso le cuffiette:

Mama was queen of the mambo

Papa was the king of Congo

Deep down in a jungle

I started banging my first bongo…

Il forno della cucina lampeggia:

2:28

Orecchie sanguinano, lobi galleggiano nel mar Rosso; colpi d’arma da fuoco sparati da un televisore mi svegliano, sono sdraiato sopra un divano, come ci sono finito? Don Rinaldo ha detto che uno scrittore può scrivere di qualsiasi cosa: pensavo fosse amore…invece era un calesse.

Pubblicato il 20 feb, 2022