DIARIO DI BORDO

Rubrica: Ca va sans dire

Autori: Santè Somminuti

Tempo di lettura: 3 minuti.

Spero che le guardie non mi fermino. 5g in the pocket, ho una storia già girata nel tascone destro della tuta reebok color giallo ocra fellata che attende solo di essere accesa. Pantaloni puliti pronti a sporcarsi adagiandosi sui sedili blu di un regionale veloce.

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Mi attende un viaggio in notturna, non vedo l’ora, viaggio quasi sempre di notte; recuperi una giornata e risparmi una notte da pagare da qualche parte, anche se mi faccio sempre ospitare a casa di amici, non ho una lira.

Uesunny in sottofondo sopra un vagone vuoto, la stazione di Campoleone conta 7 binari: stupefacente. Penso a quando avrò un figlio o magari una figlia, avrei tante cose da raccontargli, quando avrò il cervello bucato per gli etti che in vita mia mi son fumato, quando in Italia la Maria sarà ancora illegale perché risiede lo stato Vaticano nella capitale.

Torricola: dai vetri di un missile alla cieca russo scorgo lo scenario di svariati suicidi, la vita è una tombola; se ti va male, non potendo comprare calibro 44 alla Conad (sempre in Italia), buttarsi sotto un treno non è una soluzione da scartare; anche se ti va bene, vedi Luigi Tenco, Francesco Nuti, chi c’ha provato e c’è riuscito e chi c’ha provato non riuscendo.

Una tipa castana riccia imbrattata di rossetto si specchia sul suo brillante Iphone 13 mentre aspetta che la sua Iqos si scaldi a Roma Termini. Non so se accende la miccia adesso, non vorrei farmi bere, non ci tengo proprio. Dall’altoparlante sento che troppi treni fermano a Bologna Centrale, ogni rintocco è una stilettata al cuore: mi manchi troppo cazzo!

Giovane, giovane” grida un pelato tarchiato, che indossa una giacca smanicata tipo catarifrangente che però non rifrange un cazzo, essendo blu, con su scritto a caratteri cubitali bianchi POLIZIA

Grida a mezza via; Strippo ma non mollo, me ne sbatto il cazzo e tiro dritto, ho bisogno di acqua, ora, subito, adesso.

Esco dalla zona binari e imbocco dentro un bar, quando rientro nell’area partenze non lo vedo più, sicuro ce l’aveva con un nero.

Salgo e mi siedo vicino ad un cesso, mi sto pisciando sotto.

Nei treni la notte a Roma Tiburtina, spizzo un tag “KODE

Qualche writer anonimo passa la vita correndo per le vie della capitale via dalla legge, come un delinquente, non come un criminale.

Mi aggiro per il quartiere, cammino tipo per 100m, becco un posto apparentemente figo ma soprattutto tranquillo e do inizio alle danze:

AAAAAAAHHH… mò, sì” sospira la mia mente

Intanto cammino, ne lascio 4 tiri, dalla tasca sinistra del giaccone estraggo il portacanne e ve la ripongo. Arrivo alle autolinee alle 23:33

Mi siedo su una panchina e mi accendo una bella sigaretta, proprio ora, sì, proprio ora che ti scrivo caro amico, è bona, bona che non te lo puoi immaginare. Alzo lo sguardo: due gendarmi e un militare; tiro dritto e me ne sbatto il cazzo, mo si che sono in viaggio.

Comunque, resta dentro che qua fuori è un brutto mondo; la scuola è tipo una campana di cristallo che ti protegge dalla realtà mentre ti bombarda costantemente tra Mesopotamia e Boccaccio:

“Sei sul pianeta terra… questa è la nostra storia, questo è quello che è stato e tu sei quello che sarà”

Per poi lasciarti alla maturità con un sontuoso:

“Mò in bocca al lupo, prego e togliti dal cazzo”

Tutto sto lavaggio di cervello penso riesca a non dare piena espressione al tuo io, se così fosse saremmo troppo selvaggi cazzo, l’uomo è prima di tutto un animale su cui sopra c’hanno spalmato un po d’educazione, come il burro su una fetta di pane.

Ok, l’autobus è partito. La scimmia che m’accompagna, tutta pallata, scende dalla schiena e si siede al mio fianco, ha appena finito una scorpacciata di banane chiquita.

3:51 - Modena Pringles e altra H2O naturale, fa freddo, ci sono la luna, tanta nebbia, tir fermi e un autobus verde.

6:05 - Milano Alright, scendo a Milano Lampugnano, non ci sono mai stato; salgo sulla M1 destinazione lotto, c’è una chica esperta che m’aspetta.

Pubblicato il 27 feb, 2022