PROCESSO CREATIVO

Rubrica: Ca va sans dire

Autori: Santè Somminuti

Tempo di lettura: 3 minuti.

Apro il frigo, prendo della cioccolata, nera, fondente, afghana: tra le migliori in circolazione. Il fumo uccide ma la noia pure.

Mi sdraio sul letto, ho del sonno arretrato, stanotte avrò dormito si e no 5 ore, dopo una serata a base di vino rosso fatto in casa e cioccolata fondente al peperoncino. 5 ore non sono poche, ma sono in una fase della vita che definirei dormiente, di media dormo 9 ore a notte; dopo anni in 6sta marcia, ho scalato in terza, tra un mese so già che dovrò ingranare almeno la quarta. Forse pure la quinta.

È stata una giornata tosta, in un campo d’atletica alle porte del centro storico, non sono riuscito a recuperare un fottuto caffè per tutta la cazzo di mattinata, il bar aperto la domenica è chiuso da qualche giorno per ristrutturazione, il distributore automatico era fuori servizio, eppure ieri c’ho preso un “cappuccino” all’onestissima somma di 50 cents, non era malissimo. Sigaretta. Corro al cesso.

Defecare fuori casa mi regala sempre un certo brivido, un non so che di adrenalinico misto a sollievo, lo definirei orgasmico; intanto mi arrivano dei messaggi che chiaramente non leggo, sto cagando per Dio!

Suoneria iphone.

Porca merda, sono nell’unico cesso in cui non dovrei stare, ma è anche l’unico pulito, tipo il bagno dei docenti al liceo: paradiso a due porte dal purgatorio per studenti. Sento delle voci provenire dall’anticamera del cesso, probabilmente qualche giudice di gara, sono nel loro ufficio.

“No fly zone” penso.

Esco. Esco, con disinvoltura, accenno un sorriso stanco, che alla fine è una paresi se vedi bene, alzo mezza mano destra, attaccata al corpo, tipo piccolo Duce e timidamente rompo il silenzio eccitante che si stava iniziando a creare:

… Ciao

Caffè al tramonto di una tiepida domenica di quasi metà Marzo, il tempo è veramente strano ultimamente: depressione caspica. Bei momenti di sole con intermezzi di uggiosità sferzati da una lieve, ma non troppa, brezza di tramontana. Caffè preso in piedi al bancone. Drum girato con lenzuola di canapa, riso e lino, resi utili da un sottilissimo (ma fondamentale) strato di gomma arabica a metraggio, ho finito le cartine corte da due giorni, ma esco a orari strani e ancora non riesco a comprarle. E intanto penso. Non so come chiedere di uscire a una tipa, lei ha messo nelle storie una foto allo specchio:

“AH SBREGNAAAAA” gli scriverei. Ma potrei incappare nel cat calling, purtroppo;

Sto ancora cercando di capire il potenziale del cuoricino rosso nelle stories, chiederò consiglio domani mattina al mio amico immaginario. Ora come ora è inutile che gli scrivo, non risponde da qualche ora, sarà morto strafatto dentro qualche pozzo del cazzo.

“PERCHÈ SEI UN’IRRITABILE PEZZO DI MERDA STRONZO CHE PENSA SOLO A SÉ STESSO”

“Che te urli?”

“URLO PERCHÈ CI TENGO A TÈ”

Mi giro una sigaretta, esco in balcone: una ragazza piange dentro una Toyota rossa sullo stradone di casa. Uno stradone cieco, che dà sulla campagna, ultima fermata di un siluro asfaltato che parte dal quartiere Piccarello. Sono uscito dopo 5 min dall’ultima sigaretta per inviare un audio a Giulia, non mi va troppo giù che i miei coinquilini sentano approfonditamente i cazzi miei. Un amore sta finendo in questo momento e uno è finito prima di iniziare qualche giorno fa.

Un po sono triste: una goccia di rugiada riflette la luna scivolando tra le curve di una bianca gota: sì, proprio così. Dopodomani ho un esame scritto, so di non sapere, un angelo con grandi muscoli e poca carne surfa sull’orsa maggiore usando come tavola una nuvola, povero angelo benedetto. Sono sicuro, delle mie capacità di provetto uomo ragno, dopodomani alle ore 15’15 saprò di che morte morire.

Penso che un quarto d’ora mi basti per capire che tipo di rapporto vi è tra il dividendo: livello delle mie competenze; e il divisiore: livello di difficoltà dell’esame, tipo a scuola

Più il risultato del rapporto tenderà allo zero e più la retta, passando per l’origine degli assi O, avrà come direzione il buco del culo di Santè, chiaro ragazzi?

“DRIIIIINNN”

“Mi raccomando, per il compito di domani ricordatevi righello e penna nera”

“SI CHEF”

Mi sparo uno spino mentre i coinquilini guardano un film in tv su rai 1. Mi sto intrippando, ma ci sono, sono lucido; sono fottutamente lucido: mi mando mail da solo.

Pubblicato il 13 mar, 2022