SR 148

Rubrica: Ca va sans dire

Autori: Santè Somminuti

Tempo di lettura: 1 minuti.

Amico mio, ho sonno, sono stanco di essere forte nel labile, stanco al volante, il motore turbo diesel di una Yaris classe 2002, fa da sottofondo a “waters of march” di art Garfunkel. Mi riporta a quand’ero piccolo, mi riporta con la mente sai a quando? A quando aveva un senso comprarsi l’ultimo modello delle Air Force 1 arancione fluo; mentre l’asfalto scivola sotto le gomme che corrono verso solo la SR 148 sa dove. E allora, iniziai a notare le varie uscite con caratteri bianchi su sfondo blu che si susseguono alla mia destra: “Nettuno, Anzio…

Voglio andare al mare, quest’estate voglio proprio andare al mare… che poi a che fare? Beh niente, solo stramazzare come una scimmia sul bagnasciuga di una spiaggia qualunque, una scimmia che dopo una pandemia sta vivendo una guerra, perché dai, non prendiamoci in giro; il mio amico immaginario in sogno mi ha detto di non fare propaganda, ma amico mio ormai è chiaro come l’acqua cristallina del mare di Tropea: siamo in guerra. E poi al mare ci sono dune brune attraversate da un filo di fiume che parte dal centro dell’Universo e termina a valle della schiena. Mandolini che suonano, suonano per tutti noi, senza distinzione di sesso.

E intanto, il cursore del lettore dei cd dell’autoradio, continua a girare, e gira, gira e ri-gira tutt’intorno alla stanza, dentro un’utilitaria.

Il display segna traccia n.06: “in my little town”. Un lieve vapore s’insinua tra i sedili posteriori e le mie pupille castane, riflesso dallo specchietto retrovisore. Eppure…eppure il limite di velocità è 60 Km/h, non ci sono più le buche di una volta, sembra una presa per il culo, lungo la SR 148.

E tra la notte di ieri e l’inizio di domani, il mondo va avanti, la città si sveglierà con sul display dei vari iphone sempre svegli e vigili per le strade, soprattutto alla notte: l’ora di quello che ieri era domani e che oggi ancora non è; oggi, sembra più una puntata di black mirror, di cui stranamente non si parla più, neanche lungo la ciclabile sul ponte Cicerchia, dove l’acqua è maleodorante; ho paura, amico mio, ma mi sento stranamente contento, mentre il mondo va a puttane, ho una donna in mente: mentre le insegno a fare l’amore, lei mi insegna ad amare.

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Pubblicato il 24 maggio, 2022